TESTIMONIANZA di OSCAR WS – ZARAGOZA-
Riportiamo di seguito la testimonianza di un partecipante ai laboratori del Progetto SCENT. Un’esperienza personale che riflette il senso di comunità e l’importanza di un’educazione trasformativa e consapevole:
“Si recuerdo hoy los talleres en los que participe hace unos meses, me siento sereno, dibujo una sonrisa en mi cara y me vienen imágenes de las personas con las que compartí esos momentos. A través de las tres propuestas, que yo viví tan diferentes, mi sensación ahora es de grupo, de “equipo”, de comunidad.
En el movimiento con Marta o Pierpaolo, en el juego con Eduardo y Ori, o en el conversar con Grazia y Ori, me sentí acompañado, arropado y con la posibilidad de moverme, hablar, jugar, bailar y sentir en libertad.
En su conjunto destacaría que fueron momentos sin prisa, a un ritmo pausado donde pude conectar con mi experiencia, mi cuerpo y mis emociones. Fueron espacios donde lo importante era el compartir: mi compartir y el compartir de todas las personas que allí estábamos. Y a través de eso aprendí de las inquietudes de educadores/as y familias, y me sentí más cerca de ellos/as.”
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“Se penso oggi ai workshop ai quali ho partecipato alcuni mesi fa, mi sento sereno, appare un sorriso sul mio viso e mi vengono le immagini delle persone con le quali ho condiviso quei momenti. Attraverso le tre proposte, che ho vissuto come molto diverse tra loro, la mia sensazione in questo momento è quella di gruppo, di “squadra”, di comunità.
Nel lavoro con il movimento di Marta e Pierpaolo, nel gioco con Eduardo e Ori, o nel dialogare con Grazia e Ori, mi sono sentito accompagnato, avvolto e con la possibilità di muovermi, palare, giocare, ballare e sentirmi libero.
Nel complesso desidero sottolineare che sono stati momenti senza fretta, a un ritmo lento dove ho potuto entrare in connessione con la mia esperienza, il mio corpo e le mie emozioni. Sono stati spazi dove l’importante è stato il condividere: la mia condivisione e la condivisione di tutte le persone che erano lì. E proprio attraverso l’esperienza della condivisione, mi sono reso conto delle preoccupazioni degli educatori e delle famiglie, sentendomi più vicino a loro”.